sabato 13 giugno 2009

Ufo - Abduction - Malanga


BREVE NOTA BIOGRAFICA

Il professor Corrado Malanga, stimato ricercatore e docente di Chimica Organica presso l’Università di Pisa dal 1983, si interessa dell’esplorazione nel campo degli U.F.O. (oggetti volanti non identificati) da circa quarant’anni, durante i quali ha dapprima organizzato la ricerca per il CUN (Centro Ufologico Nazionale) come responsabile del Comitato Tecnico Scientifico, continuando poi il suo lavoro come fondatore del Gruppo Stargate Toscana.
Corrado Malanga è stato columnist di importanti riviste di settore quali Ufo Network, Notiziario Ufo, Stargate, Stargate Magazine, Dossier Alieni, Area 51, nonché collaboratore di due opere enciclopediche sugli UFO, ed è stato a più riprese invitato dai principali network radio televisivi italiani per dibattere il tema degli alieni.

Fra le più importanti ricerche effettuate da Corrado Malanga ricordiamo gli studi sulle analisi al suolo di tracce di presunti atterraggi UFO e gli studi sul fenomeno dei Cerchi nel Grano (Crop Circle). È autore de "I fenomeni BVM" (Mondadori) con R. Pinotti e "Gli Ufo nella mente" (Bompiani). Corrado Malanga non ama essere definito "ufologo" volendo prendere le dovute distanze da quell'ufologia che fa perno sull'ignoranza e sulla collusione coi poteri forti.

Dal 1989 i suoi interessi sono rivolti principalmente alla problematiche legate ai Rapimenti Alieni (abduction), da lui ridefiniti Interferenza Aliena, che studia mediante raffinate tecniche di Ipnosi Regressiva e PNL (Programmazione Neuro Linguistica).
Corrado Malanga è il massimo esperto mondiale dello studio dei fenomeni di Interferenza Aliena.
A molti quesiti le risposte trovate da Corrado Malanga sono esaustive e hanno un carattere definitivo: chi sono gli alieni e quante sono le razze aliene che visitano la terra, da dove vengono, che cosa vogliono da noi, perchè rapiscono certe persone e non altre etc.


Da: "Tutto Scienze VII - LA STAMPA MERCOLEDÌ 21 MARZO 2007"

L’ufologo Corrado Malanga, ricercatore a Pisa, ha messo a punto una tecnica
“Con l’ipnosi regressiva posso scavare nella memoria. Sono al sicuro dalle bufale”
di Marcella Miriello

«E’ notte e percorriamo una stradina non asfaltata. Sulla sinistra c’è uno spiazzo con alcuni camion militari e lì atterrano i dischi. Ce ne sono tre. Esseri biondi, alti più di due metri, mi conducono in una base sotterranea, dove mi sparano un piccolo proiettile nella narice».
Per la scienza ufficiale questa testimonianza è solo il racconto di un terribile incubo, ma per alcuni ricercatori è molto di più: è la descrizione di un rapimento alieno.

Corrado Malanga, ricercatore di Chimica Organica all’Università di Pisa e ufologo, ha cominciato ad occuparsi del fenomeno delle «abduction» (i rapimenti) una ventina di anni fa e da allora ha lavorato con oltre 400 presunti rapiti, gli «addotti».

M.M.: «Professore, quali tecniche ha sviluppato per tentare di comprendere il fenomeno delle "abduction"?»

CORRADO MALANGA: «L’ufologia si era sempre e solo occupata di analizzare fotografie, impronte e strutture molecolari del terreno. Ma a me non bastava: volevo guardare nella testa dei soggetti che sostenevano di aver vissuto esperienze con gli Ufo. Così ho iniziato ad utilizzare le tecniche di ipnosi regressiva elaborate dal celebre psichiatra americano Milton Erickson. Scavando all’interno dell’inconscio, infatti, si possono riportare in superficie esperienze rimosse. L’inconscio è come un hard disk a una sola scrittura: una volta registrate le esperienze, non si possono più modificare».

M.M.: «I critici del fenomeno ufologico sostengono il contrario: come si fa a essere sicuri che i racconti non siano pure invenzioni?»
CORRADO MALANGA: «L’ipnosi correttamente condotta non permette all’inconscio di dire menzogne. Esistono tonnellate di letteratura scientifica a riguardo. Ma non solo. Per verificare che il soggetto dica la verità lavoriamo anche con la Programmazione Neuro Linguistica, una scienza che si basa sul seguente assioma: “Dimmi come ti muovi e ti dirò chi sei”. Il movimento del corpo, infatti, è la rappresentazione cinematica della volontà dell’inconscio. Analizzare il movimento dei bulbi oculari, ad esempio, permette di distinguere tra ricordi falsi e ricordi vissuti e reali».

M.M.: «E a quali conclusioni è giunto?»
CORRADO MALANGA: «I racconti di rapimenti sono tutti uguali. Alcuni sono sovrapponibili fin nei minimi particolari. Eppure i soggetti non si conoscono. Gli “addotti”, ad esempio, descrivono le stesse creature. Sono di quattro tipi: c’è un essere biondo, alto due metri e 80, con la tuta attillata e l’occhio a pupilla verticale. Poi c’è un alieno che somiglia ad un coccodrillo in piedi, con il muso da serpente e le mani palmate. Alcuni “addotti” descrivono invece una specie di mantide alta più di due metri. Infine c’è un essere piccolo, alto un metro e 20, glabro, con tre dita, il pollice opponibile, senza orecchie e con gli occhi grossi».

M.M.: «Quest’ultimo, però, sembra proprio la rappresentazione classica dell’alieno che si vede nei film e sulle t-shirt. Non è un po’ deludente?»
CORRADO MALANGA: «Non c’è da stupirsi. Prima è nata la testimonianza, poi la maglietta. Ma le analogie non finiscono qui. Tutti gli “addotti” hanno raccontato di essere stati condotti dentro laboratori sotterranei e immersi in un liquido contenuto in cilindri verticali trasparenti. Dalle testimonianze degli oltre 400 soggetti messi in ipnosi finora abbiamo capito che gli alieni vogliono rubare la nostra “Anima”, nel senso che gli attribuisce Platone. Solo così queste creature possono garantirsi l'immortalità».

M.M.: «E’ una teoria estrema. Ma chi sarebbero gli «addotti»? C’è un identikit?
CORRADO MALANGA: «Non esistono distinzioni di ceto, il fenomeno colpisce tutti: professori universitari e contadini, ricchi e poveri, uomini, donne e gay. Dalle nostre ricerche abbiamo però scoperto che, se un soggetto è “addotto”, lo è anche la madre, il padre e perfino i nonni. Supponiamo quindi che la scelta sia anche di natura genetica».

M.M.: «Alcuni ricercatori sostengono che le «abduction» siano riconducibili ad allucinazioni dovute a un disturbo del sonno. Come risponde»?
CORRADO MALANGA: «Ci sono stati diversi tentativi del governo americano di mascherare le “abduction” con malattie mentali o con un tipo di insonnia con paralisi notturna. Il capostipite è Roger Mc-Nally. Ma i suoi dati sono stati contestati da una serie di ricercatori. In più questa sindrome non spiega le prove oggettive: cicatrici, disturbi fisici e microimpianti nel corpo».

M.M.: «Microimpianti? Di che cosa si tratta»?
CORRADO MALANGA: «Attraverso la Risonanza Magnetica e la Tomografia Assiale Computerizzata abbiamo scoperto minuscoli pallini conficcati nel palato, nel naso e negli occhi. Crediamo siano microchip di controllo. Negli Usa il professor Derrel Sims ha estratto alcuni di questi microchip e li ha fatti analizzare. Diversi elementi presentano percentuali isotopiche differenti da quella terrestre. Gli isotopi sono atomi che si distinguono per il numero di neutroni presenti nel nucleo. E questo numero non è lo stesso in tutte le parti del cosmo. Insomma, non c’è dubbio che gli impianti siano di origine aliena».


info: www.sentistoria.org
www.ufomachine.org

giovedì 11 giugno 2009

Tavola Rotonda Ufologica


12 Giugno 2009 Biblioteca di Pontinia

Uno degli argomenti più delicati da trattare... Alle ore 21.30 presso l’aula multimediale della biblioteca comunale, verrà visionata e discussa la conferenza del Dott. Corrado Malanga, docente di chimica organica presso l’Università di Pisa e massimo ricercatore di ufologia in Italia dal 1983.

L’ambigua e dibattuta questione UFO. Gli alieni esistono? Sono buoni o cattivi?

La Tavola Rotonda Ufologica è un modo per entrare a conoscenza delle tematiche riguardanti la questione Ufo. Così Il gruppo Stargate Toscana di cui Corrado Malanga ne fa parte, nasce con la ricerca in campo ufologico ma presto allarga i suoi interessi ad altre importanti tematiche.

La Nuova Scienza, con particolare riferimento: alle nuove teorie cosmogoniche che descrivono l'Universo, alle nuove frontiere della Medicina, al recupero della vera storia del nostro pianeta, alla rilettura, in chiave moderna, di eventi sociologici che hanno portato l'uomo moderno a scegliere uno sviluppo troppo tecnologico e poco animico, alle ipotesi sulla vera essenza dell'essere umano, alla riscoperta di come un pensiero antico a volte più efficace di un algoritmo matematico, rappresenti il nostro intento di comprendere.

L'idea che esista un linguaggio universale per tutti e di tutti, ci spinge a cercare le radici di questo linguaggio nello studio del significato archetipico che la visione della realtà ci propone quotidianamente; sospettando che non sempre sui libri e sui manuali ci venga propinata la verità, cerchiamo di capire come meglio comprendere il Tutto, al di fuori di schemi mentali vecchi ed obsoleti credendo in una visione olistica dell'Universo che ci contiene.

mercoledì 10 giugno 2009

Stili di vita alternativi Gruppo d'Acquisto Solidale



Come ben sapete, la serata dell'ambiente proposta dalla nuova associazione culturale "Cantiere Creativo" a portato frutti maturi. Questo grazie anche all'associazione "Obiettivo Comune" che sul nuovo effetto di collaborazione, solidarietà e condivisione da parte delle associazioni cittadine ha saputo intervenire, regalandoci spunti informativi notevoli. Abbiamo potuto conoscere la realtà esistente qui a Latina, una rete G.A.S nata poco più di un anno fa e già molto attiva tra fornitori e famiglie.

Un Parco da Salvare



Con l'iniziativa della neonata associazione : "Obiettivo comune", si vuole far capire che per ogni cosa che è presente nel comune dove abitiamo, ognuno di noi ha una responsabilità, i beni materiali non sono di proprietà di chi amministra il comune ma di noi che lo viviamo.
Domenica 24 Maggio sul quotidiano locale di Latina è comparsa la notizia: Un parco da salvare, cosi per sabato 30 Maggio, "Obiettivo Comune" ha organizzato una giornata Noi insieme colori e musica. Noi del Cantiere Creativo abbiamo dato una mano animando la giornata con animazione e giochi per i più piccoli.


lunedì 8 giugno 2009

Gruppi di Acquisto Solidali



I Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S.) nascono da una riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita. Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere una «domanda di eticità» nel mercato, per indirizzarlo verso un'economia che metta al centro le persone e le relazioni.


Una breve autopresentazione dei G.A.S.

Cosa sono i Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.)?
Un gruppo d’acquisto e' formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro.

Si ma... perché si chiama solidale?
Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarieta' come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarieta' che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del mondo e a colore che - a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze - subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo.

Perché nasce una G.A.S.?
Ogni GAS nasce per motivazioni proprie, spesso però alla base vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale ora imperante, insieme alla ricerca di una alternativa praticabile da subito. Il gruppo aiuta a non sentirsi soli nella propria critica al consumismo, a scambiarsi esperienze ed appoggio, a verificare le proprie scelte.

Come nasce un G.A.S.?
Uno comincia a parlare dell’idea degli acquisti collettivi nel proprio giro di amici, e se trova altri interessati si forma il gruppo. Insieme ci si occupa di ricercare nella zona piccoli produttori rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, di raccogliere gli ordini tra chi aderisce, di acquistare i prodotti e distribuirli... e si parte!

Criteri solidali per la scelta dei prodotti
I gruppi cercano prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilita' di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro.

Una rete
I gruppi di acquisto sono collegati fra di loro in una rete che serve ad aiutarli e a diffondere questa esperienza attraverso lo scambio di informazioni. Attualmente in Italia sono censiti un centinaio di GAS.



PANACEA, IL PRIMO GRUPPO D'ACQUISTO DI LATINA

Scritto da Redazione www.filieracorta.info

Mercoledì 05 Novembre 2008 19:01

Sul territorio dell'agro pontino i pionieri della filiera corta sono stati i soci di "Panacea", l'associazione dalla quale è nato il primo Gruppo d'Acquisto di Latina. Si tratta di un gruppo di persone che acquista all'ingrosso prodotti alimentari o di uso comune che poi vengono distribuiti tra i membri. La filosofia di base è quella dei Gruppi di Acquisto Solidali, "GAS", riconosciuti anche dall'ultima legge Finanziaria.

L'iniziativa – senza fini di lucro - è stata inizialmente sostenuta dal Codacons di Latina che ha ospitato il gruppo nei propri locali in via Bixio 27 a Latina. Ora l'associazione, che ha superato le 100 famiglie iscritte, ha a disposizione una sede operativa molto più ampia in via Piattella (ex via Torre La Felce) dove avviene anche la consegna della merce.

Le motivazioni che spingono a creare un gruppo d’acquisto sono di tipo economico, dal momento che acquistare direttamente dai produttori, anziché nei supermercati, significa risparmiare sui prezzi delle merci. Inoltre la scelta dei prodotti è dettata anche da ragioni etiche, con la preferenza che si riserva ad articoli ottenuti nel rispetto dell’uomo e della natura.

Nel caso di Panacea l'intenzione è quella di creare uno stretto legame tra i consumatori che aderiranno all'iniziativa e i produttori locali. Il gruppo infatti acquista i prodotti nelle aziende di Latina e provincia garantendo così l'abbattimento dei prezzi, la qualità della merce e il sostegno dell'economia locale. Molti piccoli produttori locali hanno già dato la loro disponibilità per il rifornimento del gruppo d'acquisto.


I risultati raggiunti e lo sportello informazioni per i nuovi GAS

Oggi Panacea conta più di 100 famiglie iscritte. Questo testimonia la grande valenza economica, sociale e culturale di questa iniziativa. Fatto tesoro dell'esperienza vissuta Panacea vuole proporsi come punto di riferimento per chi volesse iniziare un percorso simile o per chi semplicemente vuole avere più informazioni su queste forme di cooperazione.

E' per questo motivo che è stato istituito lo Sportello Filiera Corta per dare aiuto e consulenza per la formazione di nuovi GAS nel territorio pontino. Per informazioni sull'iniziativa le persone interessate possono scrivere alla e-mail: info@panacealatina.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. oppure telefonare al numero 0773.665757.

www.filieracorta.info
www.panacealatina.it
www.retegas.org

mercoledì 3 giugno 2009

Il Cantiere Manga è su Youtube!



Come disegnare un Manga 1-4






Come disegnare un Manga 2-4





Come disegnare un Manga 3-4




Come disegnare un Manga 4-4